Bando Resto al Sud 2023: tutto quello che c’è da sapere
Il bando Resto al Sud è un incentivo promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, gestito da Invitalia, che mira a sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali nelle regioni del Mezzogiorno, con particolare attenzione all’iniziativa giovanile.
Il bando è stato avviato nel 2016 ed è stato prorogato fino al 2023. I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro.
In questo articolo, analizzeremo in dettaglio il bando Resto al Sud 2023, fornendo informazioni complete e aggiornate su requisiti, funzionamento, spese ammissibili e presentazione delle domande.
Bando Resto al Sud 2023: cos’è?
Il bando Resto al Sud 2023 è un incentivo che consiste in un contributo a fondo perduto e in un finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI, per un totale massimo di 50.000 euro per ogni richiedente.
L’incentivo è rivolto a:
- giovani di età compresa tra i 18 e i 55 anni, residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria) e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord;
- disoccupati;
- lavoratori dipendenti di imprese in crisi;
- lavoratori autonomi con partita IVA attiva da almeno 6 mesi.
Il bando Resto al Sud mira a promuovere l’imprenditoria giovanile e la crescita economica nelle regioni del Mezzogiorno offrendo un’importante opportunità di finanziamento per i giovani imprenditori, che possono beneficiare di un contributo a fondo perduto e di un finanziamento bancario a condizioni agevolate.
Requisiti necessari per beneficiare di “Resto al Sud” 2023
Oltre ai requisiti generali sopra indicati, per beneficiare del bando Resto al Sud 2023 è necessario rispettare anche i alcuni requisiti specifici riportati all’interno della comunicazione ufficiale del Bando.
Tutti i requisiti devono essere soddisfatti. Titolari di impresa o futuri imprenditori:
- Avere meno di 56 anni ed essere residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 comuni del cratere sismico del centro Italia;
- Rivolto a persone fisiche con residenza diversa dalle zone sopra citate ma che, entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria vi si trasferiscano;
- Non essere titolari di alcuna impresa nata prima del 21/06/2017;
- Non aver ricevuto altre agevolazioni per l’autoimprenditorialità;
- Non avere un lavoro a tempo indeterminato.
I beneficiari dell’incentivo possono essere:
- Imprese costituite dopo il 21/06/2017;
- Imprese costituende, la costituzione deve avvenire entro 60 gg dall’esito positivo;
- Liberi professionisti con apertura della partita Iva inferiore a 12 mesi;
- Attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- Fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
- Turismo;
- Commercio;
- Attività libero professionali.
Funzionamento del bando
Le agevolazioni previste dal bando Resto al Sud 2023 sono così composte:
- Contributo a fondo perduto: pari al 50% delle spese ammissibili, per un massimo di 25.000 euro per ciascun richiedente.
- Finanziamento bancario: pari al 50% delle spese ammissibili, per un massimo di 25.000 euro per ciascun richiedente. Il finanziamento è garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI, pertanto gli interessi sono interamente a carico di Invitalia.
Il contributo economico totale può quindi arrivare a 50.000 euro per ogni richiedente.
Il periodo di erogazione è di 30 giorni a partire dalla data in cui è ricevuta l’intera documentazione, nel caso del primo finanziamento (conosciuto come SAL iniziale), e si estende a 60 giorni per quanto riguarda il finanziamento residuale (noto come SAL residuale). Quest’ultimo viene erogato in seguito a un esame approfondito della documentazione e a un’ispezione sul campo, mirati a verificare gli investimenti effettuati e le spese sostenute.
In generale, le aziende che hanno ricevuto l’approvazione e sono titolari di un contratto di finanziamento agevolato dispongono di 24 mesi per portare a termine il programma di spesa, a partire dalla data di approvazione del finanziamento.
Spese ammissibili
Esaminati i dettagli del bando, vediamo ora quali sono le attività che possono essere finanziate dal bando “Resto al Sud” 2023. Tra le spese ammissibili troviamo:
- Ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa);
- Macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
- Programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;
- Creazione sito web ed eCommerce;
- Spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) – massimo 20% del programma di spesa;
- Automezzi o imbarcazioni se strettamente necessari al progetto imprenditoriale;
- Spese pubblicitarie e promozionali contabilizzate fra i costi di esercizio (volantini, brochure ecc.);
- Prefabbricati purché smontabili.
Invece, tra le spese non ammissibili troviamo:
- Spese di progettazione;
- Spese promozionali;
- Spese per le consulenze;
- Spese per il personale dipendente;
- Spese pubblicitarie che vengono iscritte fra le immobilizzazioni, quali redazioni di piani promozionali di marketing, video pubblicitari ecc;
- Beni acquistati in leasing;
- Investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari o attrezzature;
- Commesse interne;
- Beni usati;
- Spese notarili, imposte, tasse;
- Acquisto di forniture inferiori a 500 € (valore imponibile).
Presentazione della domanda per il bando “Resto al Sud” 2023
Le domande per il bando Resto al Sud 2023 possono essere presentate esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia. Per presentare la domanda è necessario:
- essere in possesso di un’identità digitale (SPID, CNS o CIE);
- accedere all’area riservata per compilare direttamente online la domanda, caricare il business plan e gli allegati.
La domanda deve essere presentata entro il termine di esaurimento dei fondi disponibili.
Per completare il processo di inoltro della richiesta, è indispensabile possedere una firma digitale e un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Dopo aver compilato il piano aziendale e trasmesso elettronicamente la richiesta insieme ai documenti allegati, verrà assegnato un identificativo elettronico. Solamente successivamente all’inoltro della domanda, nella sezione “Gestione dei contatti”, i richiedenti avranno la possibilità di eventualmente modificare numeri di telefono, indirizzo email e PEC.